Le donne di Ulisse

Non c’è studente a cui sia stata risparmiata la storia delle peregrinazioni di Ulisse per tornare ad Itaca dopo la guerra di Troia.

Ma vi siete mai chiesti come sarebbe stata questa storia se a raccontarla, anziché Omero, fossero state le “sue” donne, Penelope, Circe, Calipso e Nausicaa?

E’ la domanda che si pone la fantomatica moglie di Omero (ma avrà avuto una moglie?), che, in competizione con il celeberrimo marito, impegnato a comporre l’Odissea, decide di scrivere una commedia intitolata “Le donne di Ulisse”.

Insomma, una rivisitazione della storia dell’eroe attraverso i punti di vista delle quattro donne, che ce lo descrivono sotto una luce più critica e ironica: un uomo che è stato molto amato, ma che ben poco ha dato in cambio alle sue compagne, sacrificando i loro sentimenti sull’altare prima di una guerra “giusta”, poi della sete della conoscenza.

Sulla scena queste donne abbandonano gli stereotipi in cui il poema omerico le ha cristallizzate, divenendo simili alle donne di ogni tempo e di ogni luogo, che amano, odiano, giudicano e sono pronte a levare la loro voce contro l’irrazionalità dell’uomo che da sempre le coinvolge in guerre assurde e atroci.

Se la moglie di Omero è l’autrice di questo remake, la regia spetta ad Atena, la dea che nel poema omerico protegge Ulisse, ma che qui si mostra decisamente critica nei suoi confronti.

Ma, a che c’eravamo, perché risparmiare l’Olimpo dalla satira?

I suoi celesti abitanti, più piccini dei mortali di cui pretendono di decidere le sorti, si mostreranno incredibilmente attuali con i loro tradimenti, liti meschine, protervia e l’irresponsabilità.